Perché uno stato si indebita? Perché secondo il principio della separazione dei poteri si è posta in atto una separazione fra
- Potete Monetario: decidere quanta moneta mettere in circolo
- Potere Finanziario: decidere come usare la moneta disponibile
Per ottenere questo si è deciso di delegare il potere monetario alle banche centrali che lo emettono e lo prestano alle banche nazionali che lo usano per acquistare titoli di stato (Debito Pubblico)
Ma perché il denaro non lo può emettere direttamente lo Stato seguendo la stessa politica monetaria che segue la banca centrale?
Come risaputo una inflazione troppo alta sarebbe devastante: i nostri risparmi derivati dal lavoro di una vita potrebbero perdere velocemente il loro potere d’acquisto e questo sarebbe un danno enorme soprattutto per le persone anziane che hanno ormai perso la loro capacità intrinseca di produrre reddito con il lavoro e si vedrebbero trasportate in una vita di privazioni pur avendo accumulato quelle che in precedenza erano magari grandi ricchezze.
Per questo possiamo senz’altro affermare che una inflazione troppo alta è dannosa per l’economia e pure contraria al principio costituzionale della tutela del risparmio. (Art. 47)
Ma anche una inflazione troppo bassa sarebbe un danno per l’economia perché non consentirebbe alle Banche sul Territorio di finanziare le imprese traendone quel profitto che ne giustifica l’esistenza, ma questo concetto merita una trattazione a sé.
Attualmente viviamo in un momento storico ove tutte le Nazioni, per controllare l’inflazione, (non solo per questo a dire il vero) hanno adottato un sistema molto semplice:
separare il potere finanziario da quello monetario delegando ad istituti privati (le Banche Centrali) la possibilità di emettere moneta assegnando loro come prima voce di mandato il controllo dell’inflazione, che le Banche Centrali esercitano con vari meccanismi fra i quali la compravendita dei titoli di stato e la gestione del tasso ufficiale di sconto conosciuto in Italia con la sigla T.U.S. è questo il principio su cui si basa la cosiddetta “Moneta a Debito” che vede la Banca Centrale dome Unico Ente autorizzato ad emettere moneta, mentre lo stato per finanziarsi deve emettere “Buoni del Tesoro” e venderli sul Mercato.

Come visibile in figura il meccanismo della Moneta a Debito è tanto semplice quanto inefficace.
Lo Stato (non potendo emettere moneta) la deve reperire sul Mercato emettendo Buoni del Tesoro che offrano un rendimento (altrimenti nessuno li comprerebbe).
Ma cos’è un “Buono del Tesoro”?
Semplicemente è un “Titolo” che il Tesoro si impegna a ricomprare “a scadenza” ad un valore nominale identico a quello di acquisto oltre agli interessi che lo Stato pagherà al compratore.
Tradotto in termini semplici, lo stato che deve realizzare un’opera pubblica deve:
- Definire il costo dell’opera (ad esempio 1 Miliardo)
- Emettere Buoni del tesoro per 1 Miliardo
- Venderli sul Mercato Primario ed acquisire liquidità (1 Miliardo)
- Pagare l’opera (quindi lo Stato quel Miliardo lo spende e non ce l’ha più)
- Alla scadenza lo Stato riacquista il Titolo pagando al Mercato 1 Miliardo + gli interessi
Alla fine di questa operazione lo stato si trova con:
- L’opera pubblica costruita e pagata (ed il denaro messo in circolo)
- Un Miliardo di debito + interessi
- Costretto ad emettere un altro Buono del Tesoro per pagare il precedente più gli interessi!!
(Lo stato il denaro non lo può stampare)
Occorre qui aprire una parentesi sul fatto che le Monete a Debito possono essere sia Pubbliche che Private con una definizione in realtà non è propriamente corretta, perché si ha la tendenza a definire la moneta pubblica e/o privata nel caso in cui esista o non esista un prestatore di ultima istanza.
La differenza principale consiste nel fatto che nel sistema cosiddetto “a Moneta Pubblica” lo stato decide il tasso di interesse che vuole offrire sui Buoni del Tesoro e poi li vende sul mercato e la Banca Centrale avrà l’obbligo (per Legge) di acquistare tutti i titoli rimasti invenduti.
Questo perché gli acquirenti potrebbero trovare “non appetibili” i rendimenti offerti dai Buoni del Tesoro paragonati al rischio che il Mercato attribuisce allo stato che li emette.
Quando parliamo di “Moneta Privata” (che come detto, a nostro avviso è una definizione impropria) parliamo invece di svincolare completamente la Banca Centrale dal vincolo di mandato che la obbliga ad essere prestatore di ultima istanza ed acquistare i titoli invenduti.
La Banca Centrale cioè compra i titoli se vuole farlo.
Noi in Italia abbiamo questo tipo di moneta dal 1981 cioè dall’anno del famoso “Divorzio”. Questa differenza che solo all’apparenza è minimale in realtà comporta il fatto che lo Stato non possa più decidere il tasso offerto sui titoli emessi ma debba venderli sul mercato in aste che ne determinano il valore e se il mercato considera lo stato “a Rischio” allora il tasso di interesse che lo Stato dovrà offrire ai compratori sarà più alto.
Ecco spiegato il meccanismo dello Spread che tanto ci spaventa
Diviene subito evidente che con un prestatore di Ultima istanza questo problema non ci sarebbe, ma Sovranità Italiana vuole eliminare il problema del Debito alla radice e per questo propone un cambio di paradigma.

Il vero punto è che il Paradigma della Moneta a Debito non funziona
Ritenendo di aver ormai reso chiaro come tale paradigma monetario non funzioni e non possa funzionare dovremo allora cercare di capire se ne esiste uno alternativo partendo da alcuni principi (caratteristiche) di base che una moneta dovrebbe avere.
Ma cos’è la Moneta? Siamo sicuri di averlo capito a fondo?
Nella sua accezione più semplice la Moneta può essere definita come un
Indice di Valore Fungibile
Quando noi abbiamo nel portafoglio una Banconota non siamo i possessori della banconota stessa ma possessori del “valore equivalente” e la Banconota (come Titolo fungibile al portatore) serve solo a dimostrare che “possediamo quella somma o valore” e da qui “Indice di Valore”, fungibile perché (come da dizionario della lingua Treccani) è cioè trasformabile facilmente in qualsiasi altro bene e/o servizio ed infatti distruggere Denaro è reato… Poco noto perché poco praticato! (e poco redditizio).
Detto questo passiamo alla ricerca della soluzione partendo dal Problema: che tipo di Moneta? Resa ferma la costituzione, (ipotizzando di non cambiarla anche se questo non rappresenta certo un sine qua non) da quanto abbiamo affermato in precedenza una moneta dovrebbe pertanto consentire la tutela del risparmio e contemporaneamente il pareggio di bilancio.
a) Articolo 47: Tutela del risparmio
Per fare questo la nuova moneta dovrebbe consentire l’accumulo da parte dei cittadini e contemporaneamente il controllo dell’inflazione, consapevoli del fatto che un eccessivo accumulo poterebbe ad un innalzamento dell’inflazione ma la costituzione dice che la Repubblica “Tutela il Risparmio” e non pone condizioni sulla quantità dello stesso.
b) Articolo 81: Equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio dello Stato
Tradotto in altri termini lo Stato deve poter raggiungere un equilibrio fra le entrate e le uscite e non deve spendere più di quanto incassi. Una moneta di simile concezione non può esimersi dal prevedere che lo Stato stesso, in nome e per conto del Popolo, emetta la Moneta necessaria al fabbisogno e nella giusta quantità introducendo delle regole certe per mantenere l’Inflazione a livelli ottimali.
Questo perché solo creando moneta lo Stato può aderire ad entrambi gli articoli della costituzione ed è questo il Paradigma MPC acronimo di Moneta Pubblica di Cassa: solo con questo meccanismo ci si potrà liberare del finto problema del debito pubblico che sta impoverendo i Popoli di tutto il mondo.
Cominciamo dall’Italia.
Davide Carlo Serra