ill.mo Presidente buon giorno.

dal sito del quirinale leggo che Lei ha un curriculum di tutto rispetto: come potrebbe essere altrimenti?

Leggo che Lei si è laureato in Giurisprudenza nel 1964 all’Università “La Sapienza” di Roma con il massimo dei voti e la lode, discutendo una tesi su “La funzione di indirizzo politico”, è stato iscritto nell’albo degli avvocati del Foro di Palermo dal 1967.

Poi ha insegnato diritto parlamentare presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Palermo fino al 1983, anno in cui è stato collocato in aspettativa perché entrato a far parte della Camera dei Deputati.

Inoltre la sua attività scientifica e le sue pubblicazioni hanno riguardato prevalentemente argomenti di diritto costituzionale (intervento della Regione siciliana nell’economia, bicameralismo, procedimento legislativo, attività ispettiva del Parlamento, indennità di espropriazione, evoluzione dell’amministrazione regionale siciliana, controlli sugli enti locali). Altre pubblicazioni hanno riguardato temi legati alla sua attività parlamentare e di governo. Ha svolto relazioni e interventi in convegni di studi giuridici e tenuto lezioni in corsi di master e di specializzazione in varie Università.

Perché sottolineo cose che tutti sanno?

Perché il suo Curriculum Vitae mi garantisce che lei questa la conosca bene:

Quindi deduco che sicuramente saprà che l’Articolo primo della nostra carta recita una frase molto importante:

Ora mi perdoni l’ardire perché io non ho le competenze tantomeno il potere per discutere le sue decisioni ma visto che siamo in una crisi di governo che non potrà vedere la nascita di un nuovo esecutivo senza un imbarazzante mercimonio di quelli che un tempo sarebbero stati chiamati “traditori” ed oggi vengono appellati “costruttori” non crede che invece di cercare a tutti i costi una soluzione di rimpasto sarebbe meglio portare il paese alle urne?

vero è che se in Parlamento si trovano i numeri Lei ha tutto il diritto di ridare mandato a colui (chiunque esso sia) che dimostri di avere la capacità di aggregare le varie forze Politiche attorno ad una maggioranza ma in questo caso, caro Presidente, non stiamo aggregando forze politiche.

In questo caso stiamo assistendo ad una “migrazione” di Senatori da una forza all’altra e se da un lato è vero che la nostra costituzione prevede che non ci sia il “vincolo di mandato” dall’altro io amo pensare che i nostri Padri Costituenti lo abbiano escluso per evitare che il Parlamentare potesse essere ricattato dal Partito e non per consentirgli di agire a sua discrezione andando in contrasto con la volontà popolare dei suoi stessi elettori.

Perdoni se mi permetto ma per una volta provi ad usare il Suo potere, senza neppure dover ricorre a quella famosa “Moral Suasion” che ha utilizzato (forse impropriamente) quando con una decisione politica che non dovrebbe spettare ad un arbitro rifiutò un ministro proposto da chi le elezioni le aveva vinte e provi, dicevo, a fare un gesto di dignità.

Chieda al Popolo cosa vuole fare.

Non è una cosa brutta sa?

Davide Carlo Serra

Di Davide Serra

Presidente di Sovranità Italiana

3 pensiero su “Caro Presidente Le scrivo”
  1. Lettera doverosa e coraggiosa !! Non so quanti altri possano averlo fatto !!!
    Forse in un qualche punto avrei inserito le parole “coscienza personale e professionale”, “rispetto del popolo italiano”, “coerenza costituzionale”, “lealtà istituzionale” e per finire la parola magica: Magistratura.
    Sia chiaro, non vuole essere una correzione del contenuto, ma solo uno stuzzicare moralmente la sensibilità del destinatario.
    Alessandro Chiesi

  2. Sig. Presidente Davide Serra. Le chiedo cortesemente: in caso di votazione c’è una seppur minima speranza di avere consensi tali da essere rappresentati nei vari territori? Non ho idea di quanti abbiano aderito come me al suo sodalizio. Ho esposto la ns bandiera nel mio link sperando di suscitare curiosità e vedo che qualche mio post è stato accettato e condiviso. Mi piacciono le sue idee ed iniziative …Sarebbe un peccato non fossero condivise a sufficienza. Buon lavoro
    G. Costantini

Lascia un commento