Ne è passato di tempo dalla fine della Prima Repubblica con “Mani Pulite” e cosa è cambiato da allora?

E’ successo che dalla repubblica dei partiti che governando divennero ladroni, passammo poi alla repubblica dei ladroni che si fecero il proprio partito per governare. Tutto apposto, niente in ordine direi, anzi no, qualcosa di nuovo è emerso, c’è che oggi la repubblica ha come primo partito l’astensionismo… che strano.

Quali altre conseguenze potevano scaturire se la fiducia data dall’elettorato ai partiti si è sempre rivelata mal riposta?

E’ ormai evidente che il comparto politico tutto, ha deluso e disilluso l’elettore e che la grande maggioranza di cittadini non pone più né speranza né credito nella “Casta” cosi definita nell’omonimo libro-inchiesta uscito il 2 maggio 2007 e scritto da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo.

Aggiungiamo poi che in questi ultimi due anni, sull’onda del dissenso, sono sorti come funghi gruppi, movimenti e partiti che preferiscono stare in ordine sparso anziché essere uniti e quindi non fanno altro che favorire il “divide et impera”, contribuendo a creare ancora più confusione, se già non ce n’è fosse abbastanza.

Avete notato che il partito più votato ha sempre una maggioranza relativa ed è obbligato ad una alleanza incompatibile per poter governare?

E cosa succede? Che non viene realizzato nulla di concreto e tutto rimane fermo, immobile. Questo aumenta la disaffezione del cittadino!

Addirittura ora siamo in una repubblica talmente democratica che chi ci governa, da diverse legislature, viene calato dall’alto, senza che il popolo sovrano sia interpellato.

Quindi, e sottolineo purtroppo, sembra molto improbabile che ci sia chi voglia smantellare lo status quo creatosi, serve ancora una volta entrare dall’esterno.

E chi voti? Sono tutti uguali, hai visto anche con le ultime elezioni non è cambiato nulla …. Questa è una delle principali obiezioni a cui rispondere!

Dal mio punto di vista, credo che cavalcare il dissenso senza però avere una base ed un programma solido, rischia ancora una volta di veder nascere un qualcosa di indefinito che potrà facilmente sciogliersi come neve al sole, perché più basato sullo scopo che sui programmi.

Sovranità Italiana ha cercato e sta continuamente cercando il dialogo ed il confronto con tutti, per essere uniti e far un fronte unico contro il “sistema”.

Ma come possiamo rompere il muro dell’indifferenza che ormai separa la politica dal resto del paese e conquistare l’elettore?

Come possiamo essere credibili noi di Sovranità Italiana? Ma soprattutto, come possiamo risultare diversi e distinguerci?

Puntare sull’informazione!

Compito del nostro partito innanzitutto è trasmettere la conoscenza, la crescita culturale e l’informazione al cittadino, in modo che questi prenda visione di quanto sta succedendo e di quanto viene da noi proposto per migliorare, solo a questo punto la persona sarà arricchita di quelle informazioni che gli permetteranno di poter scegliere in totale autonomia e consapevolezza. Già così è un traguardo!

Non essendoci poi, una ricetta o una sfera di cristallo che permette di avere un riscontro dal futuro, introdurrei la lettura dell’Art. 1 – Finalità del nostro Statuto e precisamente:

– Sovranità Italiana è un partito politico costituito in forma di associazione non riconosciuta che ha per finalità il pacifico ma totale ripristino della Sovranità Politica, Economica e Monetaria del Paese Italia.
L’articolo 1 viene ritenuto fisso ed immutabile e si prevede fin dalla fondazione che anche la più piccola modifica abbia come conseguenza diretta la decadenza del partito stesso ed il conseguente suo scioglimento.

Questo è il punto di partenza ed il punto di arrivo che vincola l’esistenza stessa di Sovranità Italiana.

Sovranità Italiana è un partito che si definisce “povero”, perché è contro i finanziamenti di qualsiasi tipo e preferisce la partecipazione attiva del tesserato simpatizzante e ordinario, alla quota di tesseramento per la quale invece non chiede nulla; perché è meglio condividere e diffondere le idee del partito invece di demandare ad altri.

Tutto questo è garanzia che il partito non potrà mai essere ricattato da chi sovvenziona. In pratica, chi partecipa è esclusivamente un attivista, in questo partito “non c’è da mangiare”.

In Sovranità Italiana, inoltre, non c’è un politico, ci sono esclusivamente persone che già hanno la propria occupazione lavorativa e che mettono a servizio la propria professionalità. La professionalità e le capacità esercitate nella vita lavorativa, saranno garanzia di merito per la carica ricoperta.

La strategia consapevole di Sovranità Italiana è “Passo dopo Passo” per una ragione molto semplice: inizialmente possiamo solo ipotizzare di essere al governo con forze alleate più grandi di noi, che non ci consentiranno di attuare tutti i punti di programma.

È ipotizzabile che per i seguenti punti

1. Ripristino della nostra sovranità (Parlamento e Corte di Giustizia) in Europa

2. Riforma della Magistratura

3. Introduzione dell’Organo di controllo per la pluralità di informazione

si possa ragionevolmente trovare un accordo con le forze politiche alleate (che saranno da trovare in seguito ai risultati elettorali e sinergie programmatiche)

Soprattutto le attuali forze Sovraniste difficilmente potranno dire di no ad una riforma che (almeno momentaneamente) prevede solo il ripristino della nostra sovranità: come lo giustificherebbero se sono sovraniste?

La visione, ovviamente, non è di un “partito di scopo” (fuori dall’Euro poi fate voi) ma di una forza politica che si propone con una visione strategica di lunghissimo periodo.

Il “Cambio di Paradigma Monetario” pur essendo per Sovranità Italiana il più importante di tutti viene spostato in conseguenza alla fattibilità al 4° posto.

Senza la realizzazione dei primi 3 punti non sarà possibile proseguire, ma il vantaggio è che i primi tre punti possono essere proposti anche ad alleati di Governo di stampo Sovranista che avrebbero le loro difficoltà a negare il loro consenso.

Da un punto di vista Strategico questo porterebbe a due strade:

1) Le forze Sovraniste alleate negano il consenso alla riforma In questo caso Sovranità Italiana potrebbe acquisire consenso elettorale sottraendolo proprio a tali forze che si dichiarano Sovraniste ma non lo sono.

2) Le forze Sovraniste alleate danno il consenso alla riforma In questo caso Sovranità Italiana potrebbe acquisire consenso elettorale perché dimostrerebbe coerenza fra l’azione di Governo e le intenzioni espresse in Campagna Elettorale.


Ovviamente la cosa non è così semplice ma la strada è questa:

1) ripristinare completamente la nostra Sovranità Politica

2) ripristinare completamente la nostra Sovranità Economica

3) ripristinare completamente la nostra Sovranità Monetaria

4) ripristinare la Sovranità della nostra Corte di Giustizia

5) modificare la Costituzione sul costrutto del CSM

6) cambiare il Paradigma Monetario della Nazione

7) Ridare una spinta all’economia della Nazione

8) rimettere in sesto l’Italia dal dissesto idrogeologico

9) rimettere in sesto la nostra Sanità

10) rimettere in sesto il nostro Stato Sociale

In una parola: far rinascere la Nazione più bella del mondo e riportarla dove deve stare di diritto.

n.b.: tutti i punti del programma citati sono ben articolati sul sito www.sovranitaitaliana.com

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