Risultato dell’esperimento: l’effetto Lucifero

In principio l’esperimento carcerario di Stanford sarebbe dovuto durare 14 giorni. Tuttavia Zimbardo lo interruppe durante la prima settimana quando rilasciò cinque detenuti a causa di un forte crollo emotivo e perché le guardie avevano iniziato a mostrare eccessivi episodi di violenza nei confronti dei detenuti. Le guardie avevano ormai assunto un atteggiamento violento e sadico: cosa stava succedendo a quegli individui equilibrati privi di qualsiasi comportamento anomalo? L’effetto Lucifero rappresenta il male che le persone possono diventare, non il male che le persone sono.

L’interesse di Zimbardo per la progettazione dell’esperimento carcerario di Stanford servì per creare un contesto attraverso cui studiare i fattori situazionali e circostanziali che possono condurre persone normali e buone a compiere del male. L’autore descrive delle forze psicologiche che spingono gli individui ad oltrepassare la linea che separa il bene dal male. Le persone buone possono infatti essere sedotte e portate dall’altra parte, così come le persone cattive possono ricredersi tramite aiuto e riabilitazione.

Effetto Lucifero: essere buoni o cattivi

Durante l’esperimento carcerario di Stanford è emerso come ogni persona buona possa essere facilmente condotta a compiere atti violenti e sadici verso terzi, se catturate dal potere della situazione. Tutto questo significa farle entrare nel proprio ruolo. Le prigioni infatti sono una questione di potere: le guardie hanno il potere di dominare i prigionieri e i prigionieri possono ribellarsi ma alla fine sono schiacciati. Metà dei partecipanti all’esperimento carcerario si erano trasformati da semplici studenti universitari in guardie carcerarie, molte delle quali, compirono atti di crudeltà e di sadismo sui prigionieri.

Nello studio l’autore ha voluto creare il male dall’interno, ponendo su una sorta di palcoscenico 24 studenti universitari per poi vedere quello che avrebbero fatto: scoprì così che si possono creare le condizioni che spingono le persone a superare la linea tra bene e male, in presenza di regole e ruoli da recitare e quando c’è una potente autorità che organizza ogni cosa.

Conclusioni

Grazie all’esperimento carcerario, l’autore comprende che la vera natura del bene e del male non è un tratto di personalità, non è qualcosa dentro di noi, ma un attributo della natura umana stessa e che ognuno di noi ha la capacità di fare sia del bene che del male all’altro. Il ruolo recitato dalle guardie è diventato la loro stessa identità: normali studenti universitari, reclutati nell’ambito di un esperimento, in pochissimo tempo, divennero guardie o prigionieri in grado di compiere azioni che sarebbero state inimmaginabili per loro stessi prima di partecipare alla simulazione carceraria. Per le guardie divenne normale essere crudeli ed ogni giorno il livello degli abusi e delle umiliazioni divenne sempre più frequente.

Il bene ed il male fanno e faranno sempre parte della condizione umana ed ogni singolo individuo è in grado di compiere ambedue le azioni così da comprendere che la linea tra bene e male, in specifiche situazioni e contesti, non è poi così netta e scissa.

Paura come strumento di manipolazione e coercizione dei gruppi

Sei dunque sicuro che i tuoi pensieri, umori e desideri siano veramente tuoi? Pensi davvero di poter effettuare le tue scelte autonomamente? Eldon Taylor dimostra che, attraverso la manipolazione del subconscio, pensieri e desideri sono in larga misura controllati dall’esterno.

Una rivelazione sconcertante: i tuoi pensieri non sono propriamente tuoi, bensì ti vengono “suggeriti” da messaggi subliminali presenti ovunque! Le ricerche di Taylor si spingono ben oltre i classici messaggi subliminali adottati in passato dalla pubblicità e chiamano in causa elementi salienti che riguardano tutti, dal lavaggio del cervello su base quotidiana a progetti e tecnologie più complessi e meno noti.

Eldon Taylor è un autore di fama mondiale, conferenziere, ex criminologo, oltre che uno dei maggiori esperti mondiali dei processi di informazione preconsci. La sua prestigiosa carriera negli ultimi venticinque anni lo ha portato a tenere seminari in America, Europa ed Estremo Oriente. È autore di numerosi libri sulla comunicazione subliminale e ha brevettato la tecnologia InnerTalk.

Programmazione mentale

E’ il titolo del libro di Taylor che contiene inquietanti rivelazioni che conducono a una dura verità: mettere a punto la tua mente è diventato un affare molto redditizio!

Studioso e ricercatore di tecnologia della persuasione, per decenni al servizio delle multinazionali e addestratore a sua volta di manipolatori mentali, Eldon Taylor mette a nudo scomodi retroscena, ma ti offre anche un importante sistema di “depurazione mentale”: immediato riconoscimento delle influenze esterne, semplici esercizi di ripristino della tua autonomia di scelta e tecniche di pulizia del subconscio che ti permetteranno di riprendere in mano la tua vita e realizzare i tuoi sogni! Se infatti è innegabile che la manipolazione esista e sia in corso, è altrettanto vero che puoi reagire invece di temere di essere impotente.

Teoria e pratica della persuasione 

è un libro di Cialdini che svela i modi in cui i “professionisti della persuasione” – pubblicitari, politici, venditori, ecc. – esercitano la loro influenza su di noi.

Che tecniche usano alcuni venditori immobiliari per spingerci ad acquistare proprio quell’appartamento? Come possiamo convincere nostro figlio a fare qualcosa che non gli va? Quali sono i trucchi di alcuni venditori porta a porta? Come mai certe persone, più di altre, riescono a farsi dire di sì? Che cosa può influenzare la nostra scelta di un prodotto? Per quale ragione alcuni politici non vengono reputati credibili?

Una lettura appassionante e, se così si può dire, ricca di “colpi di scena”, per trovare risposte a queste domande e ai tanti altri interrogativi che sorgono dall’analisi dei fenomeni del consenso. Un libro presto diventato un classico sull’argomento della persuasione

Robert B. Cialdini è docente di psicologia alla Arizona State University – dove è stato anche nominato Ricercatore Emerito – e uno dei conferenzieri più richiesti al mondo. Grazie all’intensa formazione nell’ambito della psicologia del condizionamento e a trent’anni di ricerca sull’argomento, il dottor Robert Cialdini è diventato un esperto a livello internazionale nel campo della persuasione, del condizionamento e della negoziazione.  Il dottor Cialdini è stato invitato a condividere le sue conoscenze sui processi dell’influenza da molte università e aziende tra cui le università di Harvard e di Stanford, l’IBM, la Ericsson e la Coca-Cola

Cos’è la paura, l’ansia e come agiscono sul nostro corpo

La paura è un’emozione salvavita perché ci protegge facendoci sapere che il pericolo è vicino, dandoci l’energia per rispondere in qualunque modo sia possibile in quel momento, dalla paralisi, al combattimento, alla fuga. La preoccupazione ci spinge a prendere tutte le precauzioni necessarie per mantenerci al sicuro in futuro. La paura non richiama l’attenzione solo sul pericolo fisico immediato, ma anche su tutto ciò che potrebbe ferirci emotivamente, come la perdita di una relazione significata, che è ugualmente importante per la sicurezza personale.
In questi casi una parte del nostro cervello registra l’evento come pericoloso e attiva il sistema nervoso autonomo che a sua volta attiva l’adrenalina, un ormone prodotto dall’organismo che ha lo scopo di preparare il corpo a scappare o a difendersi con tutte le sue forze dal pericolo.
L’azione dell’adrenalina provoca sensazioni fisiche a cui diamo tipicamente il nome di ansia.

Gli effetti fisiologici della paura

Ci sentiamo confusi, storditi, assenti, questo perché quando ci focalizziamo sul pericolo il cervello esamina velocemente azioni alternative sotto pressione, dissociandosi da ogni altro pensiero.
La vista appare offuscata, notiamo un restringimento del campo visivo causato dal repentino aumento della persone che provoca una sensazione di stordimento e di vertigini; la pupilla dell’occhio si dilata per favorire la messa a fuoco.

Ci viene la pelle d’oca perché la contrazione dei muscoli coinvolge anche i tessuti della cute per effetto dei quali i peli si rizzano.
Il respiro diventa affannoso poichè i muscoli del corpo in tensione ostacolano l’espansione dei polmoni. Il ritmo del respiro cambia. Gli scambi gassosi sono più frequenti e meno profondi, il corpo si prepara ad uno scatto.

Notiamo tachicardia e palpitazioni in quanto il cuore aumenta la sua attività per incrementare il flusso del sangue e inviare rapidamente zuccheri e ossigeno nel corpo.
Potremmo incorrere in disturbi digestivi, nausea, disturbi addominali in quanto la digestione si interrompe perché le energie ad essa deputate vengono utilizzate nell’attivazione contro il pericolo.

Sotto l’effetto dell’ansia il corpo si “stressa”, consuma energie che vanno reintegrate. Un prolungato effetto della paura stanca l’organismo rapidamente. Si verificano amnesie, emicranie, dolori muscolari, alterazione del sonno. Se cronicizzata, l’ansia può produrre danni a lungo termine come disturbi gastro-intestinali, indebolimento delle difese immunitarie, ipertensione.

Baldini F. (2004). 

La paura

stimolata da messaggi e immagini terrorizzanti riesce a convincere la massa ad accettare la quarantena, il coprifuoco, il distanziamento sociale e qualsiasi altro ordine provenga dalle istituzioni o dal governo stesso.

Quando non bastano i messaggi e le immagini terrorizzanti allora lo spavento è stimolato dalle sanzioni che per molti rappresentano uno strumento assai più pericoloso della paura di morire.

Sostanzialmente puoi notare che nella società non vivono individui che decidono da se stessi ma soggetti passivi che si adattano allo stimolo della paura accettando le scelte dei manipolatori dell’inconscio delle masse.

Il soggetto scioccato, preda della paura, abbassa di conseguenza le sue difese diventando così ancora più vulnerabile all’informazione ingannevole e alla strumentalizzazione della stessa, all’unico scopo di obbligare i soggetti ad accettare la sospensione dei propri diritti per cause temporanee o definitive.

Coercizione

Una coercizione, in diritto, indica un obbligo imposto a qualcuno, di fare o non fare qualcosa mediante il condizionamento della volontà, che può avvenire con minaccia; generalmente implicando l’uso della forza.

Scientific Advisory Group for Emergencies

Su iniziativa del governo britannico venne convocato un gruppo di consulenti scientifici nel febbraio del 2020, già convocato nel 2009 per la pandemia d’influenza suina, che venne rinominato Scientific Pandemic Influenza Group on Behaviour – SPI-B 

che ebbe l’unico compito di dare indicazioni su come convincere i cittadini ad accettare le misure restrittive imposte dal governo, documento che porta il titolo di:

Options for increasing adherence to social distancing measures, per ottenere dalla società obbedienza, persuasione, coercizione e restrizione durante la pandemia che ha sconvolto il mondo intero.

Ora…. alla luce di queste riflessioni, come ti comporteresti di fronte ad un argomento o una notizia di cui hai carenza di informazioni per prender posizione?

Ti informi, approfondisci, ti fai influenzare e ti fidi, o rimani nel dubbio?

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